"…propositi per l’anno nuovo? Io uno ce l’ho. Quest’anno con voi voglio essere …fastidiosa, come una zanzara, come un dito nell’orecchio, come l’inquilina del piano di sopra che cammina coi tacchi e non vi lascia dormire. Voglio rompervi le scatole e lasciarvi perplessi. Soffiarvi polvere negli occhi, crearvi confusione. Mettere sotto il sopra e sopra il sotto. Darvi pizzicotti e spintarelle. Insinuarvi il dubbio su ciò che credete ovvio. Suonarvi il campanello nel mezzo della notte. Amarvi più che mai."

giovedì 14 ottobre 2010

PICCOLA CONQUISTA


Riguardo la percezione del tempo mi sono accorta ultimamente che qualcosa è cambiato dentro di me e me ne sono accorta osservando come mi sento quando qualcuno mi rivolge le consuete frasi : "sembra ieri che finiva la scuola e siamo già qui di nuovo", "incredibile, il tempo vola", e via dicendo.
Mi sono resa conto che queste frasi non mi fanno più l'effetto di prima.
In realtà anch'io percepisco l'accelerazione del tempo (che del resto, come sappiamo, è reale), ma non mi sento trascinata, non mi sento affannata.
E’ come se il MIO tempo si fosse dilatato: è lento, è ricco, è fermo. Forse insomma ci sono riuscita, a fermarmi. A sedermi nell'occhio del ciclone. Certo, è nota anche a me la sensazione che un attimo fa' iniziasse l'estate, per esempio. Ma so che è semplicemente ovvio. Perché quel momento in cui iniziava l'estate per me era ADESSO e anche oggi che ricomincia la scuola è ADESSO. Quindi in realtà non è passato proprio nessun tempo, sono sempre stata ferma qui. Il presente sta espandendo il suo territorio, sottraendolo al passato e al futuro. Una piccola conquista.

domenica 10 ottobre 2010

LA MATERIA CHE MANCA



Entro in aula quasi ogni giorno ormai…e davanti a me i soliti ragazzi, tutti diversi, ognuno con la sua individualità, il suo carattere, i suoi sogni…ma tutti uguali per quanto riguarda l’insofferenza e la noia – quando non il rifiuto - che provano nei confronti della scuola.
PERCHE’?? – mi chiedo.
E non è una domanda retorica, non lo capisco davvero.
E’ colpa loro? Non riescono a vedere la bellezza dell’imparare? Non sono abbastanza umili per essere felici e riconoscenti delle opportunità che gli vengono date? Sono talmente viziati da non essere in grado di sopportare lo sforzo che richiede l’applicazione della mente allo studio?
O è colpa della scuola? Che, come dicono loro, insegna cose inutili, è ripetitiva, obsoleta, staccata dalla realtà? Dei professori, che sono –sempre a sentir loro – ottusi ed oscurantisti e non prendono nella minima considerazione le loro istanze?

Eppure se improvvisamente venisse realizzato il loro sogno di vedere sparire l’oggetto di tanta avversione – mi dico – cosa farebbero? Dopo qualche settimana passata a dormire, chattare su FB, girovagare qua e là, andare a ballare, magari ubriacarsi, insomma “divertirsi”e nient’altro, come sembrano desiderare… Sono abbastanza certa che anche tutto questo verrebbe a noia.
Mi riesce difficile trovare il bandolo della matassa. A me piacerebbe che la scuola non fosse un campo di battaglia ma un luogo di collaborazione in cui qualcuno desidera condividere le proprie conoscenze e qualcun altro desidera ascoltarle; vorrei che ragazzi e professori non entrassero in aula con il coltello tra i denti, pronti a difendersi gli uni dagli altri, ma con uno spirito di collaborazione reciproca, con l’intenzione di aiutarsi a vicenda per guadagnarci tutti quanti. E non accade (quasi) mai.
Allora io osservo, osservo, per scoprire l’inghippo, l'anello che non tiene… ma quello che vedo alla fine dei conti è un paradosso. Come succede con i genitori, anche con gli insegnanti i ragazzi instaurano un rapporto ambivalente: da un lato ci odiano, dall’altro hanno bisogno di noi. Da un lato detestano chi considerano troppo esigente, dall’altro criticano a bassa voce chi li lascia troppo fare e non si sa guadagnare il loro rispetto.
Sono giunta alla conclusione che, in una certa misura, i ragazzi VOGLIONO essere costretti a mantenere quell’impegno che lo studio richiede e che da soli non riuscirebbero a tirar fuori; e quella disciplina che gli consente – contestandola - di maturare una personalità più autonoma. Come dire che il conflitto, che a scuola come in famiglia sembra inevitabile, è funzionale ad una certa fase della crescita. E quindi forse devo solo accettarlo.
Una cosa che di certo farei, sarebbe inserire una materia nuova, una che assolutamente manca. Una materia a cui non saprei che nome dare (SPIRITUALITA’? RISVEGLIO? CRESCITA PERSONALE? SENSO DELL’ESSERE?), ma di cui quella che segue potrebbe essere una bozza di programmazione del primo anno…

Teoria delle grandi domande
CHI SIAMO E DA DOVE VENIAMO.
LO SCOPO DELL’ESISTERE.
DA DOVE VIENE LA SOFFERENZA.

Concetti di base
UNITA’ E DUALITA’.
LO STATO DI SONNO VERTICALE.
IL MONDO E’ DENTRO E NON FUORI.
I TRE CORPI : FISICO – ASTRALE – MENTALE.
L’ANIMA.
LA CREAZIONE DELLA PROPRIA REALTA’.

Leggi cosmiche
LA LEGGE DI ATTRAZIONE.
LA LEGGE DELLO SPECCHIO.
LA LEGGE DI COMPENSAZIONE.

Definizioni
SIGNIFICATO DI RISVEGLIO.
SIGNIFICATO DI RELIGIONE.
SIGNIFICATO DI FELICITA’.
SIGNIFICATO DI PREGHIERA.
SIGNIFICATO DI LIBERTA’.

Tirocinio
ESERCITAZIONI PRATICHE DI RICORDO DI SE’.
ESERCITAZIONI PRATICHE DI OSSERVAZIONE DI SE’.
ESERCITAZIONI PRATICHE DI NON-GIUDIZIO.
ESERCITAZIONI PRATICHE DI NON-LAMENTO.
LABORATORIO DI MEDITAZIONE.

Chissà che un giorno questa materia non venga effettivamente inserita; per quel giorno spero di avere maturato le qualifiche necessarie ad insegnarla. This is my greatest wish. Anche perché questa materia sì che cambierebbe le cose.