"…propositi per l’anno nuovo? Io uno ce l’ho. Quest’anno con voi voglio essere …fastidiosa, come una zanzara, come un dito nell’orecchio, come l’inquilina del piano di sopra che cammina coi tacchi e non vi lascia dormire. Voglio rompervi le scatole e lasciarvi perplessi. Soffiarvi polvere negli occhi, crearvi confusione. Mettere sotto il sopra e sopra il sotto. Darvi pizzicotti e spintarelle. Insinuarvi il dubbio su ciò che credete ovvio. Suonarvi il campanello nel mezzo della notte. Amarvi più che mai."

domenica 27 febbraio 2011

DECALOGO QUOTIDIANO - I


Tempo fa’, leggendo un libro dal titolo “Il cielo ti cerca” (citato in elenco qui a lato) che ho trovato molto in linea con i principi su cui si basa il mio lavoro personale, mi sono stilata un decalogo che ho poi appeso in cucina, in modo da potermelo leggere ogni giorno. Ciascuna di queste frasi, da ripetersi quasi come una mantra, ha un contenuto molto potente e ho pensato che forse poteva valere la pena di condividerle e commentarle.
1) TUTTO QUELLO CHE ACCADE INTORNO A ME HA CONSEGUENZE POSITIVE SUL QUADRO GENERALE.Questa affermazione, che d’acchito fa sicuramente storcere il naso e scatena tutta una serie di obiezioni, è a ben guardare una professione di fede “totale”. Una fede che addirittura compie un passo ulteriore rispetto a quella religiosa comunemente intesa (e mi riferisco al cattolicesimo perché è l’unica confessione che posso dire di conoscere), in quanto qui non si tratta di accettare situazioni negative o avvenimenti dolorosi rimettendosi alla consolazione divina, ma di riuscire a “vedere” che non c’è nulla di quello che accade che sia veramente negativo, che sia un male in senso assoluto. La visione è radicale: significa in pratica che qualsiasi cosa succeda, dal piano personale, al contesto locale e mondiale…tutto “ha conseguenze positive”, cioè contribuisce all’evoluzione dell’anima universale (dio) così com’è stata – o come è – pensata. Sulla strada del ritorno all’Uno, che tutti ci coinvolge, volenti o nolenti, consapevoli o inconsapevoli, ci sono necessariamente infinite dualità da risolvere, e queste si manifestano su tutti i livelli: nelle vite delle singole persone, nelle storie di interi popoli, nelle fasi del pianeta…Tutto quello che percepiamo come indesiderabile o persino come terribile – guerre, malattie, lutti, crimini, ingiustizie, periodi di crisi, disordine… - ha dunque non solo la sua ragion d’essere, ma il suo posto indispensabile nel mosaico generale, della cui esistenza faremmo bene a ricordarci costantemente, perché troppo spesso invece viviamo concentrati sul nostro misero metro quadro. Allargando lo sguardo – con questo tipo di fede – si riescono non dico a capire (perché pur sempre di fede si tratta) ma ad intuire tanti significati, tanti possibili sviluppi costruttivi di avvenimenti che normalmente sono considerati disgrazie. Difficile entrare nel dettaglio degli infiniti esempi…ma ognuno può provare già da ora a mettere una qualunque delle situazioni indesiderate della propria vita sotto questa “lente” per rendersi conto di come tutto si trasforma. Non che venga meno di colpo il dolore che certi avvenimenti comportano come naturale reazione umana, ma la consapevolezza che questi sono solo i gusci che racchiudono il seme di una nuova conquista ci permette di guardarli con occhi diversi…ed anche il dolore che ci causano si dissolverà MOLTO più rapidamente.
Scrivo volutamente sempre in termini ampi e generali, proprio per lasciare che a ciascuno arrivi quello che deve arrivare…ma, sì, sto dicendo (anche) che se veniamo licenziati, o arriva una malattia, o il nostro paese va in malora, o il nostro compagno ci lascia, o una bambina viene massacrata, o un terremoto ingoia una città, o un pazzo fa esplodere una bomba atomica…questi eventi (davanti ai quali noi certamente e giustamente prenderemo tutte le misure che riteniamo umanamente adeguate) non sono in realtà negativi, o meglio, essi avranno comunque “conseguenze positive sul quadro generale”. OVVIAMENTE questo richiede innanzitutto una visione molto meno individualistica di quella che normalmente abbiamo e poi una grande e ferma fede. Ed è il motivo per cui questa prima frase del decalogo, oltre ad essere la più importante ed onnicomprensiva, è anche una PREGHIERA, nel senso più vero di questa parola, che non significa “chiedere qualcosa”, ma “ringraziare sempre e comunque nella fiducia (fede) che tutto quello che è, è già perfetto così com’è”.

2 commenti:

  1. Beh, è praticamente l'essenza di 'non tutti i mali vengono per nuocere'. Nel senso che c'è sempre un lato positivo nelle cose negative che accadono, e anche se sul momento non lo vediamo, col senno di poi ci si rende conto che il lato positivo c'è :)
    Un bacione!
    Clara.

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  2. Un "piccolo" esempio di quanto racconti è la "storia" del Dott. Hamer e suo figlio Dirk (di cui si parla sui giornali in questi giorni, viste le dichiarazioni di Vittorio Emanuele):
    in seguito all'uccisione del figlio (c'...è forse dolore più grande da provare ??!!) Hamer sviluppa una malattia ai testicoli e da lì partono tutte le sue intuizioni che stanno aiutando SOLO milioni di individui (fra qualche decennio, tutti!) a "guarire divenendo più consapevoli" .... ad "osservarsi" quando la Vita te lo impone, ovvero quando stai male e allora ti fermi a riflettere.
    Ieri, con la mia compagna, ci facevamo questa "assurda domanda": ma quanta Fede ci vuole per "vedere" la perfezione nella "stupidità" del gesto di Vittorio Emanuele che causa la morte un giovane ragazzo?
    Sandro

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