"…propositi per l’anno nuovo? Io uno ce l’ho. Quest’anno con voi voglio essere …fastidiosa, come una zanzara, come un dito nell’orecchio, come l’inquilina del piano di sopra che cammina coi tacchi e non vi lascia dormire. Voglio rompervi le scatole e lasciarvi perplessi. Soffiarvi polvere negli occhi, crearvi confusione. Mettere sotto il sopra e sopra il sotto. Darvi pizzicotti e spintarelle. Insinuarvi il dubbio su ciò che credete ovvio. Suonarvi il campanello nel mezzo della notte. Amarvi più che mai."

giovedì 11 marzo 2010

C'era una volta Dio...

...ed era un immenso Specchio. Non esisteva altro all'infuori di LUI nell'infinito nulla, anzi non esisteva neppure il nulla, tanto che non sapeva nemmeno che cosa "riflettere". Riuscite ad immaginare una quiete più immobile, un silenzio più totale di questo?
Ma un giorno Dio - e come dargli torto? - pensò che si stava decisamente annoiando, che forse gli andava di sgranchirsi un po'...e dunque questo infinito specchio onnipotente fece l'unica cosa che poteva fare...si ruppe. Esplose in miliardi e miliardi di pezzi, ognuno diverso dall'altro. Ed eccoci qua. Noi, gli alberi, i pianeti, il mare, le stelle...
La domanda è: un frammento di specchio, per quanto piccolo, è ancora uno specchio? Certamente sì. Certamente partecipa della stessa natura dell'intero. Questo dovrebbe dirci qualcosa su di noi.
E lo scopo qual è? ipotizzo che ciascun frammento abbia il compito di ricordarsi cosa era in origine e di ritrovare il suo posto per ricomporre lo specchio; di orientarsi insomma nel caos apparente della molteplicità e tornare alla verità prima, l'Uno da cui è scaturito e a cui appartiene.
Non si tratta di filosofeggiare...:adottare questa ottica e partecipare attivamente al gioco significa aver afferrato il senso dell'esistenza. Ed è evidente che questo produce effetti concreti e radicali nella vita di ognuno.

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