"…propositi per l’anno nuovo? Io uno ce l’ho. Quest’anno con voi voglio essere …fastidiosa, come una zanzara, come un dito nell’orecchio, come l’inquilina del piano di sopra che cammina coi tacchi e non vi lascia dormire. Voglio rompervi le scatole e lasciarvi perplessi. Soffiarvi polvere negli occhi, crearvi confusione. Mettere sotto il sopra e sopra il sotto. Darvi pizzicotti e spintarelle. Insinuarvi il dubbio su ciò che credete ovvio. Suonarvi il campanello nel mezzo della notte. Amarvi più che mai."

mercoledì 10 marzo 2010

A proposito del Crocifisso...

Chi lo vuol su e chi lo vuol giù…J
Ginnastica a parte, è di quelle faccende che scaldano gli animi, perché vanno a toccare il nostro senso di appartenenza - ad un certo popolo, ad una certa ideologia…- in altre parole il nostro senso di identità. Religiosi contro laici, destra contro sinistra, tradizionalisti contro progressisti, italiani contro stranieri. Ma anche milanisti contro juventini, pacifisti contro guerrafondai, maschi contro femmine, vegetariani contro carnivori… L’elenco degli opposti può andare avanti all’infinito, dato che per la nostra natura di esseri incarnati nella materia siamo portati a ragionare in termini dualistici. Dalla nostra uscita dall’Eden, la nostra mente si è abituata a dividere tutto in due: alto/basso, freddo/caldo, giusto/sbagliato, buono/cattivo, morale/immorale. E sull’appartenenza ad uno schieramento piuttosto che ad un altro basiamo la nostra percezione di noi stessi. Si arriva al punto di definirsi per contrapposizione: “io sono anticonformista, anticlericale, antitecnologico”. E’ comprensibile, allora, che nel momento in cui qualcuno va a toccare un simbolo del gruppo cui ho “deciso” di appartenere, io mi senta minacciato nel mio intimo. E che venga fuori l’ orgoglio, che altro non è se non la paura di essere sopraffatti, annullati dall’altro.
E qui faccio la prima considerazione… Quanto sarebbe ora per gli uomini di capire che la visione bianco/nero può e deve essere superata in quanto causa di tutti i conflitti? E intendo quelli tra popoli, quelli tra partiti, quelli tra religioni…ma anche quelli tra le singole persone, e persino quelli interni ad ogni individuo!...Fino a che divideremo, fino a che separeremo, fino a che – in sostanza – GIUDICHEREMO…non possiamo stupirci che ci sia guerra, che ci sia disarmonia, che ci sia odio, e persino malattia. Quando la nostra identità sarà costruita sulla solidità dell’essere, che è unicità e sa di contenere in sé tutti gli opposti, allora non avremo bisogno di difenderci, di urlare, di scandalizzarci. Non avremo bisogno né di togliere un simbolo, né di imporlo.
Di conseguenza mi chiedo: quanto devono essere fragili, inconsistenti, le convinzioni di chi afferma che un simbolo appeso danneggia la propria libertà di educare i figli secondo – appunto – le proprie convinzioni?!
Fermo restando quanto sopra, e quindi rifuggendo da ogni tipo di polemica, fosse per me, io il Crocifisso lo lascerei dov’è. Non mi definisco cattolica e nemmeno anti-cattolica. Ma il secondo punto è proprio questo: Cristo NON è un simbolo della chiesa cattolica, è un simbolo dell’Umanità e a quella - almeno a quella - apparteniamo tutti…o no?
Gesù Cristo rappresenta la più alta realizzazione dell’uomo, una realizzazione così totale da andare a coincidere con il divino. E per quanto consapevole che non sia un concetto di moda…mi sbilancio ad affermare che solo questo può essere l’obiettivo ultimo di ogni esistenza umana. Lo è anche indipendentemente da noi, dato che l’anima – il frammento di Dio che ognuno di noi è – si evolve spontaneamente in questa direzione.
Come può un simbolo di tutti offendere qualcuno?

1 commento:

  1. Guarda che la polemica del crocefisso è andata avanti un pò solo perchè la lega e gli altri partiti zelig (di destra) trovano comodo cavalcare le basse emozione popoline. e distoglirli dai veri problemi. ciao luciano

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